
Pesach 5781

Sabato al tramonto inizierà Pesach, la Pasqua ebraica, che ricorda l’uscita degli ebrei dall’Egitto.
Si celebra la libertà, ma anche il risveglio della natura, tanto che questa ricorrenza è rammentata nella Torah anche come “festa della primavera”.
Le famiglie riunite leggono prima e dopo cena l’Haggadah, un testo che raccoglie la spiegazione degli episodi narrati nel libro dell’Esodo, calibrato in modo da destare l’attenzione dei più piccoli che diventano protagonisti di questo evento.
Gesti inconsueti, quesiti ma anche figure e disegni servono per sollecitare, durante questa serata, l’interesse per quel passaggio memorabile che può essere considerato l’anima dell’identità ebraica.
Condividiamo con voi la pagina di un prezioso libro di preghiere pubblicato a Venezia nel 1626 dallo stampatore Bragadin, donato al MEIS negli scorsi mesi da Susanna e Daniele Ravenna.
Al suo interno, le uniche immagini sono dedicate all’Haggadah di Pesach ed ai suoi simboli più importanti: l’agnello pasquale, l’azzima e l’erba amara che racchiudono in un unicum la dimensione religiosa e storica della festa.
Un augurio di serene feste e Pesach Sameach
Dario Disegni, Presidente del MEIS e Amedeo Spagnoletto, Direttore del MEIS
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