“Meis, un futuro ricco di sfide”

“Rav Spagnoletto raccoglie un’eredità importante, quella di Simonetta Della Seta, che assieme al Consiglio e al comitato scientifico ha svolto un lavoro di grande valore”. È quanto sottolinea il presidente del Meis Dario Disegni a Pagine Ebraiche.
“L’avvicendamento – afferma Disegni – avviene in un momento particolarmente delicato in cui la vita di tutti, e quindi anche dei musei, è stata stravolta. Anche noi stiamo ridefinendo le nostre modalità di intervento, con la speranza di poter al più presto concludere i lavori relativi alla costruzione degli spazi museali mancanti. Un grande piano di investimenti che permetterà al Meis non solo di avere un percorso permanente di spessore, ma anche altri spazi per poter immaginare mostre temporanee”.
Lo scorso aprile sarebbe dovuto essere il mese dell’inaugurazione della terza grande mostra, “Dentro e Fuori”, per parlare di ghetti ed emancipazione sulla linea del percorso tracciato dalle curatrici Simonetta Della Seta, Sharon Reichel, Andreina Contessa e Carlotta Ferrara degli Uberti. Una mostra all’insegna della resilienza ebraica, alla cui inaugurazione sarebbe dovuto intervenire il presidente del Parlamento europeo David Sassoli con una prolusione sul rapporto tra ebrei ed Europa. L’inaugurazione è però soltanto posticipata: si svolgerà infatti nel 2021.
Durante il lockdown il Museo non è però rimasto con le mani in mano. “Il Meis si è attrezzato e ha fatto cose interessanti anche durante la quarantena. Ad esempio – spiega Disegni – con la digitalizzazione della mostra ‘Ferrara Ebraica’ oggi fruibile sul sito. Ma anche con la partecipazione all’iniziativa di valorizzazione sul web e social dei nostri tesori, che ha visto coinvolti tutti i musei ebraici italiani. Uno degli impegni assunti in questo periodo è stata la ridefinizione complessiva del sito. Un qualcosa che resterà oltre l’emergenza. Nella nostra cultura, come in quella di tutti i musei italiani. Un fronte sul quale ci sarà quindi molto da lavorare, così come nell’implementazione della biblioteca”.
Due le principali sfide che Disegni vede all’orizzonte. La prima è la necessità di dover sopperire alla debolezza di non avere una propria grande collezione. Importante in questo senso il lavoro che si sta svolgendo assieme al Ministero con in vista, anticipa il presidente del Meis, “la possibile concessione, con prestiti di lungo termine, di beni ebraici di proprietà di altri musei statali”. Testimonianze spesso poco valorizzate che nel Meis troverebbero la giusta sede.
Seconda sfida, la sostenibilità economica per una progettualità di alto livello. Il Ministero in questi anni ha progressivamente aumentato il contributo erogato al Meis. Un fatto significativo, osserva Disegni. Ma si è al lavoro per allargare ulteriormente la rete, anche grazie ad associazioni e sponsor internazionali. “Siamo consapevoli che si sta aprendo uno scenario non semplice da un punto di vista economico. Ma si tratta – conclude – di un obiettivo irrinunciabile”.

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