
Mattarella inaugura il Meis e la mostra sugli ebrei

Sarà presente anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di inaugurazione del Meis, il Museo Nazionale dell’Ebrasimo Italiano e della Shoah di Ferrara, prevista per le 17.30 di mercoledì 13 dicembre.
Il cap dello Stato taglierà il nastro della mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni” a cura di Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, per la quale è prevista anche una ‘preview’ al mattino, alle ore 11.30, con una presentazione alla stampa alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
La ‘preview’ sarà preceduta alle ore 11 dallo spettacolo multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani” dall’autore Giovanni Carrada.
Oltre a quello del ministro Franceschini sono previsti gli interventi del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, di Dario Disegni, presidente del Meis, di Michele Coppola, responsabile Attività Culturali Intesa Sanpaolo, e di Daniele Jalla, curatore della mostra. Introdurrà l’incontro Simonetta Della Seta, direttore del Meis.
In mostra oltre duecento oggetti – molti preziosi e rari –, fra i quali venti manoscritti, sette incunaboli e cinquecentine, diciotto documenti medievali, provenienti in gran parte dalla Genizah del Cairo (un significativo archivio dell’ebraismo medievale riscoperto nella capitale egiziana), quarantanove epigrafi di età romana e medievale e centoventuno tra anelli, sigilli, monete, lucerne, amuleti, poco noti o mai esposti prima, prestati da musei italiani e stranieri di primo piano. E un percorso espositivo coinvolgente, ricco di immagini, ricostruzioni ed esperienze offerte al visitatore.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
La mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, che di fatto costituisce il primo segmento del percorso permanente del Meis, comunica in modo originale l’unicità della storia dell’ebraismo italiano, descrivendo – per la prima volta con tale ampiezza – come la presenza ebraica si sia formata e sviluppata nella Penisola dall’età romana (II sec. a.e.v.) al Medioevo (X sec. d.e.v..) e come gli ebrei d’Italia abbiano costruito la propria peculiare identità, anche rispetto ad altri luoghi della diaspora.
Attraverso cinque grandi divisioni, il percorso curato da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, con l’allestimento dello studio Gtrf Tortelli Frassoni Architetti Associati, individua le aree di provenienza e dispersione del popolo ebraico, ripercorre le rotte della diaspora e dell’esilio verso il Mediterraneo occidentale, dopo la distruzione del Tempio. Documenta la permanenza a Roma e nel sud Italia, parla di migrazione, schiavitù, integrazione e intolleranza religiosa, in rapporto sia al mondo pagano che a quello cristiano. Segue la fioritura dell’Alto Medioevo e poi, in un clima politico segnato dalle dominazioni longobarda, bizantina e musulmana, il precisarsi di una cultura ebraica italiana, anche a nord. Fino alle Crociate, agli eccidi, alle conversioni forzate che segnano le comunità ebraiche tedesche, mentre quelle italiane godono ancora di una notevole stabilità e relativa convivenza con l’ambiente circostante, come testimonia l’ebreo Beniamino da Tudela nel suo “Libro di viaggi”.
Altri contenuti

Ciclo di incontri “E dopo?”

Viaggio dell’Emilia ebraica

22 gennaio, Italia Ebraica

Giorno della Memoria 2025 – Attività per le scuole
