Il percorso espositivo sui primi mille anni di ebraismo in Italia diventa permanente e riapre il 2 ottobre

Dal 2 ottobre, il percorso espositivo del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Ebrei, una storia italiana viene confermato nei suoi temi più importanti e nei primi mille anni di storia, e il MEIS torna ad essere visitabile, rimodulato e caratterizzato dalla permanenza di molte delle opere. Grazie alla generosità degli enti prestatori, più della metà degli oggetti già esposti dal dicembre 2017 resta, infatti, al Museo per disegnarne la narrazione permanente.

Con Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni, il MEIS racconta l’esperienza dell’ebraismo italiano, descrivendo come si è formato e sviluppato nella Penisola dall’età romana al Medioevo, e come ha costruito la propria peculiare identità, anche rispetto ad altri luoghi della diaspora. Attraverso i contributi video di alcuni esperti, oggetti preziosi e rari, pause immersive, inserti multimediali, ricostruzioni (il Tempio di Gerusalemme, l’Arco di Tito, le catacombe ebraiche, le sinagoghe di Ostia e Bova Marina), suoni e musiche, il percorso individua le aree di origine e dispersione del popolo ebraico, e ripercorre le rotte dell’esilio verso il Mediterraneo occidentale. Documenta la permanenza a Roma e nel sud Italia, parla di migrazione, schiavitù, integrazione e intolleranza religiosa, in rapporto sia al mondo pagano che a quello cristiano. Segue la fioritura dell’Alto Medioevo e poi, in un clima politico segnato dalle dominazioni longobarda, bizantina e musulmana, il precisarsi di una cultura ebraica italiana in tutto il Paese.

A introdurre i temi del Museo, rimane l’installazione multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani, a cura di Giovanni Carrada e di Simonetta Della Seta: duemiladuecento anni di storia e di cultura italiana in ventiquattro minuti, visti e raccontati attraverso gli occhi degli ebrei.

Ma il MEIS sta già lavorando alla parte del percorso che tratta gli anni del Rinascimento, con una mostra d’eccellenza, Il Rinascimento parla ebraico, curata da Giulio Busi e Silvana Greco (apertura fissata per il 15 marzo 2019) e, ancora prima, alla mostra temporanea Il Giardino che non c’è, dedicata dall’artista Dani Karavan al romanzo di Giorgio Bassani Il Giardino dei Finzi-Contini e a Ferrara (dal 31 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019).

Ad accompagnare le mostre, i numerosi eventi culturali del calendario MEIS.

Orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00.

Biglietto intero € 10,00, ridotto € 8,00 (dai 6 ai 18 anni, studenti universitari, possessori di MyFE Card, categorie convenzionate); gruppi da 8 a 15 persone € 6,00 (un accompagnatore gratuito ogni 15 paganti); scuole € 5,00 (due accompagnatori gratuiti per ogni classe). Entrano gratuitamente i bambini sotto i 6 anni, i diversamente abili al 100% con un accompagnatore, i giornalisti e le guide turistiche con tesserino, i membri ICOM e i militari in divisa.

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